Grazie alla sua vivace scena gastronomica e alla sua reputazione di polo culinario di livello mondiale, l’Italia offre un terreno fertile per chiunque voglia aprire nuovi ristoranti. Tuttavia, per garantire il successo della propria attività è necessario fare i conti con licenze, permessi e tutto ciò che attesti piena aderenza con le normative nazionali.
Stando al rapporto ristorazione 2025 pubblicato dalla FIPE, il valore aggiunto dell’intero settore è cresciuto dell’1,2% rispetto all’anno precedente. E questo trend in crescita, che coinvolge tutti i settori della ristorazione, non fa che evidenziare quanto sia importante aderire agli standard normativi al fine di capitalizzare al meglio le nuove opportunità del mercato. In questa guida offriremo una panoramica completa sulle licenze e sui permessi attualmente necessari per l’apertura di un ristorante in Italia, così da aiutarti a comprendere quali sono i requisiti normativi imposti e a semplificare il processo di richiesta.
Licenze e permessi richiesti in Italia
Per avviare e gestire un’attività di ristorazione in Italia è necessario ottenere diverse licenze e permessi. Questi requisiti normativi garantiscono che il tuo locale è in grado di rispettare gli standard sanitari, di sicurezza e quelli operativi.
1. Licenza per aprire un negozio di generi alimentari
Per aprire un negozio di generi alimentari e bevande in Italia, che si tratti di vendita al dettaglio o di somministrazione, occorre innanzitutto richiedere la SCIA (Segnalazione di Inizio Attività) al proprio comune di appartenenza. Per farlo, è necessario però aver prima superato il corso SAB (Somministrazione Alimenti e Bevande), che garantisce l’abilitazione del titolare alla somministrazione di cibi e bevande al pubblico.
- Come si ottiene: È possibile presentare domanda per l’ottenimento della SCIA attraverso modalità telematica. Basta verificare sul sito istituzionale di Impresainungiorno la presenza all’interno del proprio comune di uno sportello SUAP (Sportello Unico Attività Produttive) accreditato al Ministero dello Sviluppo Economico. Alla richiesta occorre allegare certificati e documenti previsti dalla legge attinenti alla conformità urbanistica, edilizia, igienico-sanitaria degli ambienti di lavoro ed eventualmente una lista delle attrezzature aziendali.
- Costi e rinnovo: I costi per la presentazione della SCIA non sono standard, ma possono variare in base a determinati fattori. In base al tipo di attività, all’eventuale versamento di tasse e spese per l’ottenimento delle certificazioni, la licenza può avere un costo che oscilla tra gli 80 e i 400 euro. La SCIA non è soggetta a scadenza nel tempo, ma la SCIA antincendio deve essere rinnovata periodicamente (dopo 5 o 10 anni, nel caso di attività con rischi minori).
2. Certificato HACCP
L’HACCP è una certificazione obbligatoria di cui devono essere provvisti tutti gli addetti del settore alimentare, tanto gli imprenditori che gestiscono l’attività quanto i dipendenti e i collaboratori. Garantisce, infatti, che chiunque manipoli gli alimenti sia adeguatamente formato in materia di sicurezza e igiene alimentare, così da proteggere i consumatori.
- Come si ottiene: L’attestato HACCP si ottiene seguendo un apposito corso somministrato da enti di formazione accreditati dal Ministero, in presenza o in modalità online. Il corso copre argomenti essenziali come l’igiene personale, le pratiche di sicurezza alimentare e il controllo dei parassiti. I tempi per il rinnovo della certificazione variano in base alla regione, e a tal proposito è necessario consultare la normativa prevista dalla propria regione di interesse.
3. Licenza per la somministrazione o vendita di alcolici
La somministrazione di bevande alcoliche all’interno del tuo ristorante richiede un’apposita licenza denominata UTF e concessa direttamente all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM).
- Tipi di licenza: Per chi produce autonomamente gli alcolici che vende al pubblico, in Italia esistono principalmente due tipi di licenza. La licenza di produzione artigianale, infatti, viene rilasciata per la produzione piccole quantità di bevande alcoliche (fino a 10mila litri all’anno). La licenza industriale, invece, viene rilasciata per quantità di prodotto superiori ai 10mila litri e, ovviamente, prevede il pagamento di un canone più costoso.
- Procedura per la richiesta: Il documento per la domanda (scaricabile anche dal sito dell’ADM) deve essere compilato e presentato all’Ufficio delle Dogane competente presente sul proprio territorio. In alternativa è possibile inviare la richiesta via raccomandata con ricevuta di ritorno. L’inoltro della domanda prevede il pagamento di due marche da bollo da 16€ oltre che una serie di allegati obbligatori: copia del documento d’identità del richiedente, una copia della SCIA e una copia della visura camerale.
4. Licenza per l’intrattenimento musicale
Per offrire musica dal vivo, musica d’ambiente, serate karaoke e qualsiasi altra performance musicale finalizzata all’intrattenimento all’interno della propria attività, in determinati casi è necessario pagare la SIAE (Società Italiana Autori ed Editori).
- Quando è richiesta: È necessario sottoscrivere una licenza o un abbonamento SIAE nei casi in cui si intende offrire musica dal vivo, musica d’ambiente o serate danzanti in cui vengono riprodotti brani coperti dal diritto d’autore.
- Procedura di richiesta: Per attivare un abbonamento che autorizza alla riproduzione di musica d’ambiente è sufficiente fare richiesta all’ufficio SIAE più vicino. Nei casi in cui si voglia far esibire una band, un dj o un cantante dal vivo è necessario compilare il “Borderò”, elencando tutti i brani che verranno riprodotti e pagando in base alla quantità di canzoni eseguite.
5. Registrazione della Partita IVA
Come tutti i lavoratori autonomi, anche gli imprenditori del settore Food and Beverage devono dotarsi di un numero IVA. Aprire una Partita IVA, infatti, permette alle attività ristorative di ottenere detrazioni sui beni e servizi acquistato nel corso dell’anno. In corrispondenza con l’apertura di una nuova Partita IVA, inoltre, è generalmente necessario anche iscrivere la propria attività presso la Camera di Commercio.
- Come attivarla: Aprire una nuova Partita IVA è obbligatorio per tutti i lavoratori autonomi. Per farlo è sufficiente compilare il modello AA9/12 disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate e inoltrarlo alla stessa Agenzia personalmente, recandosi presso uno degli uffici territoriali, oppure tramite PEC o raccomandata.
- Costi e benefici: Le imprese in possesso di partita IVA possono fruire di un credito d’imposta sui prodotti acquistati, riducendo in modo significativo i costi. Per l’apertura di una nuova Partita IVA non occorre sostenere alcun costo, ma in base al tipo di regime selezionato occorre pagare una determinata percentuale sui guadagni percepiti nel corso dell’anno.
6. Requisiti per la sicurezza sul luogo di lavoro
Il Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro (D.Lgs. 81/2008) impone a tutti gli ambienti di lavoro, inclusi i ristoranti, il rispetto di specifici standard per garantire la sicurezza e il benessere degli impiegati. Ciò implica un approccio globale all’identificazione dei potenziali pericoli, all’implementazione di misure preventive oltre che alla promozione di una cultura della sicurezza all’interno dell’azienda.
- Requisiti chiave: Implementare misure di sicurezza come una corretta ventilazione, dispositivi antincendio e una regolare manutenzione delle attrezzature di cucina. Effettuare valutazioni dei rischi e corsi di formazione sulla sicurezza per il personale, al fine di prevenire gli incidenti sul lavoro e mantenere un ambiente di lavoro sicuro.
7. Norme relative alla segnaletica e alle insegne
Per installare un’insegna per il tuo ristorante è sufficiente richiedere un’autorizzazione al comune di residenza, presentando fotografie dell’esterno del locale oltre che una planimetria dell’insegna. I manufatti che non superano i 5 metri quadri, generalmente, sono esenti da costi aggiuntivi. Le insegne che superano tali dimensioni, invece, potrebbero essere soggette al pagamento del canone unico patrimoniale che, dal 2021 ha sostituito l’imposta sulla pubblicità.
- Procedura per la richiesta: Una volta ottenuta la SCIA, basta richiedere l’autorizzazione per l’installazione dell’insegna (o di eventuali altri cartelli) al SUAP. La richiesta deve integrare fotografie dell’esterno del locale e una planimetria dell’insegna o del cartello firmata appositamente dal progettista.
8. Altre considerazioni fondamentali
Oltre alle licenze e ai permessi basilari, ci sono altri fattori che dovrebbero essere presi in considerazione per garantire la piena aderenza del ristorante alle norme vigenti.
- Requisiti per la sicurezza antincendio: Il ristorante deve rispettare le norme di sicurezza antincendio, compresa l’installazione di estintori, rilevatori di fumo e uscite di emergenza. Esercitazioni antincendio regolari e sessioni di formazione del personale possono contribuire a mantenere elevati gli standard di sicurezza.
- Norme sulla gestione dei rifiuti: Per mantenere l’igiene e rispettare le norme ambientali, è necessario seguire pratiche corrette di smaltimento e riciclaggio dei rifiuti. La collaborazione con ditte per lo smaltimento dei rifiuti autorizzate e l’implementazione di contenitori per la separazione dei rifiuti possono contribuire in modo significativo alla sostenibilità ambientale.
Garantire la conformità per un ristorante di successo
Orientarsi tra le varie licenze e i permessi necessari per aprire un ristorante in Italia può essere impegnativo, ma è essenziale per garantire la conformità e il buon funzionamento dell’attività. Conoscendo e ottenendo tutte le autorizzazioni necessarie, potrai garantire il pieno successo per la tua attività di ristorazione in Italia. L’adempimento di tutti i requisiti normativi non solo aiuta a evitare problemi legali, ma migliora anche la reputazione e l’affidabilità del locale.
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